Una tastiera elettronica per comunicare con gli alieni

Tastiere
Tastiera elettronica per comunicare con gli alieni - Yamaha Music Club

La musica è un linguaggio universale ma fino a che punto? E se riuscisse a farci comunicare anche con altre forme di vita?

La filmografia affronta questo tema diverse volte, i cinefili ricorderanno che nel film Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg, una civiltá aliena visita il pianeta terra e chi è appassionato di musica e di pianoforti digitali forse saprà che nella pellicola l’umanitá escogita una maniera del tutto inusuale per comunicare con gli alieni: una sequenza di 5 note musicali eseguite da uno strumento musicale elettronico. Nel film la generazione della semplice sequenza è affidata a uno dei sintetizzatori analogici più grandi e complessi mai costruiti, l’ARP 2500.

Una singolare coincidenza e una gustosa curiosità del mondo delle tastiere digitali Yamaha: nel film Mostri contro alieni il presidente degli Stati Uniti, come primo contatto con gli extra terrestri, esegue con un DX7 Yamaha (la prima tastiera musicale interamente digitale in commercio) il tema di “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, steccando però… l’ultima nota! Ricordate come faceva? La colonna sonora di Incontri ravvicinati del terzo tipo fu scritta da John Williams, su indicazione di Spielberg. In particolare per quanto riguarda l’indimenticabile frammento sonoro che tutti ricordiamo e che immediatamente ci riconduce allo spazio, Williams avrebbe voluto utilizzare una melodia con sette note, ma Spielberg volle categoricamente una sequenza di sole 5 note: come le lettere che compongono la parola “HELLO”!

Gli aspetti curiosi da questo punto di vista non mancano: una sequenza di note simile viene raccontata come emessa da un UFO durante un avvistamento (tutto documentato nel libro La verità sui dischi volanti di Frank Edwards). La stessa musica è citata nel film Agente 007 – Moonraker – Operazione spazio, in cui James Bond compone i cinque numeri del codice per entrare in un laboratorio a Venezia, producendo esattamente quei suoni. Ma se proviamo a pensare ad altri due capolavori cinematografici che parlano di alieni (sempre con colonne sonore di John Williams) possiamo trovare interessanti similitudini ed analogie dal punto di vista musicale, tonalità, intervalli, valori ritmici…

Pensiamo ad esempio al tema di STAR WARS:

O a quello di ET:

Intervalli di quinta, di quarta e di ottava fanno la parte del leone! Interessante, no?

Vorrei concludere con voi questo viaggio nella musica “stellare” con un pezzettino di storia. Tutto è legato a questa immagine:

Quello che vedete è un disco da grammofono, somiglia ad un vinile ma è di rame placcato in oro. Sopra c’è scritto: The Sound of Earth. E sotto, più in piccolo, Stati Uniti d’America, pianeta Terra. Incise sul disco ci sono immagini e una gran quantità di suoni del nostro pianeta. Parole, saluti in 55 lingue diverse, suoni della natura, canzoni. Giusto per avere più opzioni possibili.

Il disco è stato attaccato all’esterno della sonda spaziale Voyager, lanciata nello spazio nel 1977 dalla NASA; finito il suo lavoro la Voyager è stata poi abbandonata nello spazio: ma con questo messaggio dorato. Una sorta di saluto musicale per qualcuno che non conosciamo, ma che potrebbe conoscere noi tramite… la musica.

L’idea di mettere questo prezioso oggetto sulla Voyager è stata di Carl Sagan, astrofisico e divulgatore scientifico: “I nostri precedenti messaggi contenevano informazioni solo riguardo a quello che noi umani percepiamo e pensiamo. Ma un essere umano è molto più di questo. Siamo creature che provano emozioni. La nostra vita emozionale è la più difficile da comunicare, specialmente a esseri che potrebbero essere biologicamente molto diversi da noi. Mi è sembrato che la musica fosse almeno un degno tentativo di trasmettere le emozioni umane”.

Più che un messaggio il disco d’oro è la speranza che attraverso il linguaggio della scienza due civiltà avanzate possano comprendersi anche a milioni di chilometri e milioni di anni.

Questo incredibile disco contiene 90 minuti di canzoni e musiche da tutte le parti del mondo: da un canto notturno degli indiani Navajo, a Bach, a brani suonati con percussioni senegalesi, a Stravinsky, alla musica jazz di Louis Armstrong, Johnny B. Goode di Chuck Berry. La tracklist completa la trovate sul sito della NASA.

E per concludere vi lascio alle emozioni che ci regala Stefano Bollani – Arrivano gli alieni / Live a Casa Bertallot 

Chi sono – Roberta Ferrari Ciao! Mi chiamo Roberta Ferrari e sono la responsabile didattica e della formazione degli insegnanti del settore Educational di Yamaha Music Europe, branch Italy. Sapevate che Yamaha avesse anche un settore “Educational”? Da oltre cinquant’anni Yamaha, ha sviluppato un innovativo metodo per l’insegnamento della musica a bambini, ragazzi ed adulti, continuamente in evoluzione. Un passo alla volta, se lo vorrete,  vi guiderò alla scoperta di questo affascinante mondo dell’insegnamento della musica e non solo.

Se vuoi saperne di più sui corsi e sul metodo di educazione musicale Yamaha, scrivi a: [email protected]

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