Gian Piero Terravazzi: i consigli per diventare tecnico di pianoforti

Pianoforti
Come diventare un tecnico di pianoforti - Yamaha Music Club

Siamo di nuovo con Gian Piero Terravazzi per chiedergli quali siano al momento le opportunità a disposizione di un tecnico di pianoforti per apprendere le necessarie competenze. In Italia non esistono scuole specifiche per questa professione, al contrario di altri paesi come Germania, Francia, Inghilterra, Svizzera. Pertanto il modo con il quale la maggior parte dei tecnici oggi in attività nel nostro paese ha imparato il mestiere è la classica “scuola di bottega”. Essere accolti in un laboratorio di restauro di pianoforti e apprendere come mettere mano a questi strumenti, attraverso un travaso di conoscenze da chi ha esercitato il mestiere per molti anni, rappresenta un’opportunità davvero rara, difficile in passato, quasi impossibile oggi. Un contributo per riempire questo vuoto istituzionale è fornito dall’Associazione Italiana Accordatori di Pianoforti che organizza periodicamente degli incontri tecnici, ma non si può certo parlare di scuola.

Dove hai ricevuto la tua prima formazione? Ho lavorato “a bottega” nei laboratori di restauro di pianoforti, dove mi sono confrontato soprattutto con pianoforti costruiti molto tempo addietro e quindi bisognosi di una revisione più che completa. Collaborando con i punti vendita, poi, mi sono confrontato con moltissimi strumenti prodotti da diverse fabbriche. Buona manualità e tanta pazienza costituiscono le caratteristiche fondamentali per risolvere i problemi che affliggono gli strumenti sottoposti a decenni di sfruttamento o di abbandono.

E come sei entrato in Yamaha? Sono stato contattato da Yamaha, che era alla ricerca di una figura professionale specifica. Dopo poco più di un mese di lavoro nella sede italiana, ho partecipato a un corso di aggiornamento sui prodotti ibridi, nella sede della branch tedesca, poi sono partito alla volta del Giappone, per frequentare l’esclusiva Yamaha Piano Technical Academy (PTA), una vera e propria accademia, nei pressi della sede della fabbrica Yamaha, specializzata nella formazione dei tecnici di pianoforte. Questa accademia organizza ciclicamente dei corsi di formazione suddivisi in tre moduli, ciascuno con durata minima di 5 settimane. Il primo di questi, il GP Course, affronta l’accordatura e la messa a punto dei pianoforti a coda. In secondo, il Master Course, oltre all’accordatura e alla regolazione meccanica, si concentra sull’intonazione della voce dello strumento. Il terzo, il CF Course, si occupa esclusivamente di pianoforti gran coda da concerto. I tre corsi devono essere affrontati in successione: non è possibile accedere a uno di questi se non rispettando il loro ordine progressivo. Al termine di ogni corso si devono sostenere un pre esame e quindi l’esame finale. Se l’esito è positivo viene rilasciato un diploma valido a livello internazionale insieme alla valutazione del lavoro svolto. Pertanto ho partecipato a ciascuno di questi corsi.

Perché hai definito la Yamaha Piano Technical Academy così esclusiva? Fondata nel 1980 la Piano Technical Academy è stata concepita da Yamaha per preparare coloro che in modo diretto sono chiamati a prendersi cura dei pianoforti di questo marchio. Gli alti costi di gestione dell’Accademia sono supportati dalla fabbrica. La quota a carico dei partecipanti, non proprio popolare, copre solo parte di queste spese. L’accesso alle classi, una sola classe per ogni modulo, è aperta solo a 4 partecipanti di cui due devono essere necessariamente giapponesi e gli altri due “oversea” cioè …resto del mondo. La vita in accademia si basa su prove di abilità in successione, ripetute ogni giorno nel rispetto di tempi sempre più compressi. La valutazione da parte degli istruttori del lavoro svolto dai partecipanti avviene con cadenza giornaliera. Le votazioni sul lavoro svolto da ogni partecipante sono esposti sulle porte delle sale adibite alla pratica: una sala pratica con all’interno un pianoforte a coda per ciascun partecipante. La sala adibita alla pratica con lo strumento in essa contenuto, diventa il luogo dove ogni partecipante trascorre la stragrande maggioranze del proprio tempo: il pianoforte con cui si ha a che fare si trasforma nella prova inconfutabile delle proprie capacità …o dei propri limiti. La competizione e la voglia di dare il meglio di sé rappresenta l’aspetto faticoso di questa straordinaria esperienza che, attraverso il confronto, consente di mettere in discussione e migliorare le proprie abilità.Oltre ai pianoforti Yamaha seguo anche i prodotti Bösendorfer, da quando nel 2008 questa storica fabbrica viennese è entrata a far parte della Corporation. Ho frequentato uno specifico corso di perfezionamento di una settimana presso la sede Bösendorfer di Wiener Neudstadt dove dal 1970 è stata trasferita la fabbrica dalla originaria sede in Vienna. Durante i miei soggiorni in Giappone ho anche seguito corsi specifici sui pianoforti ibridi, ovvero Silent, TransAcoustic e Disklavier e sono convocato periodicamente presso la sede centrale di Amburgo anche per corsi di aggiornamento su specifici temi o in occasione della presentazione di novità, come ad esempio l’ENSPIRE. 

Chi Sono – Marta Caldara Concertista, formatrice, dimostratrice. Qualsiasi attività preveda l’utilizzo di un pianoforte mi trova sempre coinvolta in prima linea! Adoro l’atmosfera del live e centinaia sono i progetti di questo tipo che mi vedono impegnata. In questo blog vi terrò aggiornati sui progetti e sulle ultime novità dal mondo Yamaha.

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